Siete stati contattati da un “marchio” di eccellenza per i riconosciuti e ampi meriti nel vostro campo lavorativo? Meglio non essere troppo entusiasti, perché potrebbe trattarsi di un premio “civetta”.
Ma cosa sono i premi “civetta” ?
È presto detto: i premi e le onorificenze “civetta” non sono altro che premi fasulli, riconoscimenti farlocchi privi di qualsiasi valore, che vengono riconosciuti a chiunque a prescindere dall’effettivo merito nel proprio ambito lavorativo, dietro pagamento. È ovvio che questi “premifici” sono di bocca molto buona, e inviano a tutte le aziende e i professionisti lo stesso messaggio, spesso a mezzo social, che più o meno recita così:
Gentile Titolare,
in seguito a segnalazioni molto positive relative alla sua attività pervenute in redazione, il nostro comitato l’ha ritenuta idonea all’acquisizione del nostro Marchio XXX.
Ci farebbe piacere ricontattarla per presentarle il nostro Marchio XXX, ci potrebbe indicare un orario in cui un nostro addetto può presentarle il Marchio XXX che avremmo il piacere di assegnare alla sua attività?Cordiali saluti
Tizio Caio,
Redazione Marchio XXX
Tel. 1234567
Gestendo diversi profili social, ho visto diverse aziende mandare tanti messaggi come questi da parte di svariati operatori che agiscono a tappeto, come dei call center. Come fare a riconoscerli? È molto semplice: prima di farsi prendere dall’entusiasmo di essere stati scelti come migliore azienda/professionista tanto da avere un riconoscimento, poniamoci delle domande.
Innanzitutto, conosco già questo marchio? Insomma, non è che stiamo parlando della nomination all’Oscar, ma se ci sono dei premi/riconoscimenti nel nostro ambito, dovremmo quantomeno averne sentito parlare in tv, in radio, o anche i nostri colleghi. Ancora, chi dei nostri clienti può aver fatto le segnalazioni, e per quale motivo? Se si parla di una Redazione e di un Comitato, si tratta di una rivista specializzata, di una associazione, di un ente istituzionale ? È un ambito settoriale specifico della nostra area lavorativa? Basterà fare qualche ricerca su Google per capirne di più.
Un esempio di premio “serio”: la Guida Michelin
Faccio un esempio macroscopico per capire la differenza tra un premio effettivamente prestigioso e uno “civetta”. La Stella Michelin, il premio più ambito dai ristoratori di tutto il mondo. La Michelin, celeberrima e storica azienda di produzione di pneumatici, più di un secolo fa decise di pubblicare una guida per invogliare gli allora pochissimi automobilisti a mettersi in viaggio e scoprire nuove mete (e consumare quindi di più le gomme). Nel giro di un secolo, la guida è diventata sempre più prestigiosa e affidabile nel segnalare i migliori ristoranti al mondo, tanto che, come è noto, per uno chef le “3 stelle Michelin” sono di gran lunga il premio più ambito e di fatto il coronamento della carriera. Per assegnarlo, la Michelin ha approntato una struttura molto rigida di giornalisti, critici gastronomici e soprattutto ha elaborato una serie di standard molto stringenti da rispettare. In ultimo, non si “compra” l’inserimento in una Guida Michelin, ma la si ottiene in base al merito e alla fama che il ristorante acquisisce. Ovviamente nella Guida non ci sono solo i ristoranti stellati, che sono “il top del top”, ma anche tanti ristoranti e osterie di ottimo livello, dove chiunque può sedersi e consumare un ottimo pasto, ma anche questi devono essere di un certo livello.
Come facciamo quindi a capire se l’ente che ci ha contattato è serio?
Innanzitutto cerchiamo un sito web di riferimento, diamo una scorsa alle informazioni generali e soprattutto al footer (piè di pagina) del sito. Capiamo chi è il soggetto che c’è dietro al marchio: è una società conosciuta, o prende il nome dal certificato stesso? Diciamo che se il premio si chiama “Eccellenze europee” e la società si chiama “Eccellenze europee Srl” qualche dubbio inizia a sorgere.
Vediamo poi chi sono i nostri “pari premiati”: supponiamo di essere i titolari di una pizzeria, è un premio rivolto a pizzerie/ristoranti, o quantomeno ristretto al settore food? Se troviamo tante categorie che spaziano dal food all’industria ai servizi, abbiamo un altro campanello di allarme: evidentemente l’ente premiante ha ampliato il più possibile i soggetti riceventi, e questo ci fa capire ancora una volta che non si tratta di un premio così esclusivo né così caratterizzante.
Se poi dal sito web vediamo la possibilità di richiedere il premio e di sottoscrivere un contratto per entrare a far parte dei premiati, abbiamo la certezza definitiva: questo premio non premia proprio nulla, ma è solo un riconoscimento farlocco, un attestato senza valore che può essere comprato, come un vestito di marca o una macchina di lusso, per mostrarlo. Ma nel caso di un vestito di marca o di un’auto di lusso, chi lo sfoggia può almeno lanciare un messaggio implicito: “Me lo posso permettere, ho tanti soldi”. Nel caso dei premi civetta, invece, il bacino di utenza è talmente largo che è svilente persino apparire in un sito web del genere: il ristorante di lusso vicino al bar di periferia, il prestigioso studio di architettura vicino al negozio di animali, un guazzabuglio di attività di ogni tipo che di “eccellente” ha ben poco: l’unico comune denominatore dei premiati è l’avere una partita IVA.
Il precedente: le interviste di Radio News 24
Il modus operandi di queste aziende ricorda un po’ quello di Radio News 24, qualche mese fa salita agli onori della cronaca perché proponeva a piccole attività e professionisti di essere intervistati in diretta radiofonica, con possibilità poi di acquistare un montaggio video o audio dell’intervista, con tanto di tariffario. Ne parlarono sia Striscia la Notizia che Mi Manda RaiTre. Tra l’altro in quel caso la testata radiofonica aveva una assonanza con la ben più importante Rai News 24, tanto che persino qualche stimato professionista della comunicazione cadde nel tranello pensando si trattasse del servizio radiofonico nazionale.
Ma se voglio un certificato per attestare la qualità di quello che produco/quello che faccio, come posso fare?
I certificati di qualità non si acquistano con facilità: sono assegnati da enti istituzionali e riconosciuti, che si affidano a esperti del settore per individuare e premiare i più meritevoli. Ci sono certificati di qualità che non possono essere in alcun modo acquisiti, se non con il duro lavoro (vedi il caso della Guida Michelin); nel caso di prodotti alimentari tipici esistono consorzi che stabiliscono un rigido disciplinare a cui i produttori devono attenersi, e che devono poter dimostrare di seguire alla lettera (vedi il Consorzio Caciocavallo Silano o quello del Parmigiano Reggiano); oppure, si possono richiedere ad aziende specifiche che rilasciano delle certificazioni di standard internazionali come ISO. Ancora, si può partecipare a gare a livello locale, nazionale e internazionale per aggiudicarsi premi prestigiosi: rimanendo nell’ambito dei formaggi, esistono competizioni come l’Italian Cheese Awards e il World Cheese Awards in cui i migliori produttori si sfidano in diverse categorie casearie.
Ma se volessi soltanto aumentare il mio prestigio come attività?
Il primo consiglio è quello di crearsi una buona presenza online per essere trovati: oggi, tutto passa per internet, gli smartphone e i social. Occorre quindi innanzitutto seguire tutti questi passi, per rafforzare la propria Web Reputation:
- Comunicare la propria attività ai principali motori di ricerca come Google e Bing (che forniscono gratuitamente la possibilità di registrarsi sulle mappe come attività);
- Dotarsi di un sito web, anche se non si effettuano vendite online;
- Iscriversi su portali specifici, come TripAdvisor per i ristoranti;
- Dotarsi dei profili social principali (Facebook e Instagram in primis, ed eventualmente valutare altri social specifici, se adatti, possibilmente usufruendo di un bravo Social Media Manager o quantomeno di studiare un po’ l’argomento se si vuole procedere in autonomia);
- Dotarsi di un numero dedicato a Whatsapp Business;
- Richiedere recensioni ai clienti;
- Fare advertising online.
Sono stato contattato da una di queste società e ho risposto, come posso fare?
Se avete firmato il contratto, vi consiglio di recedere quanto prima per evitare ulteriori addebiti. Inoltre, consiglierei di segnalare il caso all’Autorità per le Comunicazioni, l’AGCOM. Se avete soltanto risposto al messaggio ma non avete ancora pagato nulla, lasciate perdere: avrete risparmiato un po’ di soldini che potete spendere in attività più utili al vostro lavoro e alla vostra visibilità, come ad esempio dotarvi di un nuovo sito web dinamico, veloce e accessibile da smartphone. Conosco un buon webdesigner che vi farà un buon prezzo!