Ho un vecchio amico e cliente che si è “convertito” al web e all’e-commerce da pochi anni. Pur avendo sempre avuto molti pregiudizi sul web come mezzo di vendita, ormai si è abituato a pubblicare sul suo sito i prodotti e a condividere sui social le offerte e a carpire ogni “segreto” dal web. Proprio ieri, per togliersi questo dubbio, mi ha posto una domanda tanto semplice quanto importante:
“Perché la mia attività compare sulla mappa di Google solo a partire da un certo ingrandimento, mentre altre attività, anche più recenti, compaiono prima ?”
La risposta a questa domanda è un po’ complessa, ma poiché ritengo sia un argomento non molto trattato sul web, proverò a rispondere una volta per tutte… anzi: una volta per tutte fino al prossimo aggiornamento di Google!
1: La scheda MyBusiness
Il primo e più importante passo per apparire sulle mappe di Google è quello di registrare la propria attività al popolare motore di ricerca. Per farlo, dobbiamo aprire una scheda MyBusiness dal sito dedicato e inserire quante più informazioni possibili: posizione, logo, immagini dei locali, recapiti di contatto, sito web, categorie merceologiche trattate, orari di apertura e chiusura. In questo modo, Google “sa” del nostro negozio o attività professionale, e potrà mostrarlo alle persone interessate.
2: Un po’ di SEO non guasta
La scheda MyBusiness è una buona vetrina, magari non attrattiva e social Instagram o Facebook, ma è da tenere in considerazione, soprattutto nei confronti del motore di ricerca. Tenerla aggiornata con novità, offerte, nuovi prodotti è sicuramente un buon modo di dire al motore di ricerca “noi ci siamo, lavoriamo e teniamo informati i clienti”; Google apprezza e fa “salire” la nostra attività nelle posizioni del ranking.
3: Importanza e frequentazione del posto
Le mappe di Google sono un’ottima cosa per gli utenti: comodissime, permettono di arrivare in qualsiasi luogo, forniscono percorsi e permettono di orientarsi anche in posti a noi sconosciuti; ma chiaramente, non possono fornire contemporaneamente TUTTE le informazioni in un’unica schermata, perché si sovrapporrebbero tutte tra loro, diventando illeggibili. Per questo Google non ci fa vedere tutto in ogni schermata, ma decide cosa farci vedere a seconda dell’ingrandimento della mappa. Da lontano, ovviamente, ci fornirà le informazioni più generiche, indicando magari i posti più noti, le piazze, i teatri, i luoghi di maggior interesse; se avviciniamo lo zoom, appariranno man mano altri luoghi , come bar, ristoranti, negozi grandi di catene famose (ad esempio una libreria molto grande, o un fast food). Ingrandendo ancora avremo le informazioni sui piccoli negozi, le botteghe, i professionisti presenti in un particolare isolato.
Non possiamo decidere noi come apparire, e quando:
la visualizzazione della nostra attività è decisa da unicamente da Google in base al numero di persone che entrano nella nostra attività, si geolocalizzano, si taggano, ci recensiscono, ci cercano. Ad esempio, un bar che ha centinaia di avventori al giorno avrà priorità rispetto alla piccola bottega di un sarto dove vanno poche decine di persone ogni giorno.
Ma quindi Google Maps mi mostra oppure no ?
Certo che Google Maps ci mostra, ma dobbiamo essere precisi nel farci riconoscere: dobbiamo essere noi a dire a Google che siamo un rivenditore di una certa marca, che facciamo servizio a domicilio, che facciamo pizze gourmet o ripariamo scarpe in vero cuoio, come contattarci, quando ci troveranno aperti, anche durante le festività. Google poi mostrerà il nostro link a chi è interessato ai nostri servizi, nel momento in cui cerca qualcosa e noi possiamo fornirgliela. Tutto qui.
Non solo Google Maps
Non esiste solo Google Maps, e se vogliamo essere ancora più presenti, ci sono un altro paio di servizi a cui ci conviene registrarci: Apple Mappe , mostrate prevalentemente sui dispositivi Apple, e Bing Mappe, di casa Microsoft e mostrate dal suo motore di ricerca Bing. Sebbene non siano evolute e diffuse come quelle di Google, è consigliabile registrare anche lì la propria attività, perché molti utenti le utilizzano in quanto caricate di default sui loro device.
Mappe di Apple è il servizio predefinito di mappe della celebre casa della mela: molti utenti con dispositivi Apple usano nativamente questa applicazione e non scaricano Google Maps, e inoltre ci sono le auto che integrano Apple CarPlay anche per la navigazione GPS. Bing, il motore di ricerca Microsoft, invece ha un servizio del tutto analogo alle schede di Google MyBusiness chiamato Bing Places: chi possiede un’attività commerciale dovrebbe registrarsi anche lì per una migliorata presenza digitale e facilitare l’accesso dei clienti.