Quest’anno il World Wide Web ha compiuto 30 anni, e nonostante l’Italia abbia avuto un discreto ritardo nella sua diffusione, dalla presenza dei computer in famiglia all’accesso alla banda larga, è innegabile quanto questa straordinaria invenzione abbia impattato sulla nostra società, ad ogni livello.
Abbiamo tutti una connessione stabile mediante il nostro smartphone, leggiamo articoli, ci informiamo, ci divertiamo, comunichiamo, lavoriamo sul web. Esistono casi di dipendenza da internet, e anche se non ne siamo affetti, trovarci senza connessione sicuramente ci destabilizza e ci causa grossi problemi: se non siamo in grado di comunicare, ci sentiamo in qualche modo menomati e cerchiamo di collegarci al più presto.
Appare sempre più evidente come, in quanto società, abbiamo grosse difficoltà ad usare correttamente questo mezzo potentissimo: ogni giorno sentiamo storie in cui internet viene usata al peggio delle sue possibilità: per vendetta, per perseguitare, per insultare, per perseguire veri e propri reati gravi. Un po’ come l’automobile, invenzione utilissima che ha accorciato enormemente le distanze, ma che provoca costantemente incidenti e morti, anche internet, se usata male, può causare delle vittime. Eppure, per usare l’automobile dobbiamo avere un’età minima, superare un esame, teorico e pratico, rispettare un codice della strada con delle convenzioni, degli obblighi e dei limiti che servono sostanzialmente a proteggerci. Proteggerci dal guidarla con disattenzione, in maniera avventata, a velocità troppo alte, in stato di ebrezza, e via dicendo: ma non è che l’automobile sia un’invenzione malvagia di per sè, anzi, l’automobile è un mezzo potente e bisogna farne buon uso. Esattamente come internet, per cui però attualmente non è necessaria nessuna conoscenza di base, nessun codice comportamentale, nessun esame: basta uno smartphone e una connessione mobile, ormai entrambi a buon mercato, e siamo online, esposti a un universo immenso, in costante espansione, in cui le distanze si annullano e si può fingere di essere chiunque.
Ed eccoci nel 2019, tra analfabeti funzionali, phishing, spammers, leoni da tastiera, stalker, pedofili, terrapiattisti e novax: cos’è successo ?
E’ molto semplice: internet è un mezzo potentissimo, ed è solcato ogni giorno da milioni, miliardi di persone che non hanno la “patente”, nel senso che non hanno consapevolezza dei rischi e delle regole che governano un mondo nuovissimo, emerso 30 anni fa e in costante evoluzione.
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”
Così disse Umberto Eco, ricevendo dall’Università di Torino la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”. “Prima – disse Eco – parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.
In questo panorama, in cui gli adulti – diciamo dai 50 anni in su – si sono ritrovati dall’oggi al domani senza preparazione, e i giovani – 30 anni o meno – che ci sono nati dentro, c’è un piccolo, sparuto gruppo di 40enni, a cui mi fregio di appartenere, che hanno vissuto la nascita e l’evoluzione di questo fenomeno, e possono capirlo in modo più completo. In quanto appartenente a questo gruppo, mi rendo conto di quanto sia fondamentale insegnare ai giovani come funziona e quali possono essere i rischi di questo mondo, esattamente come, insegnandogli a leggere e a scrivere, gli insegniamo a vivere e comprendere il mondo intorno a loro. Non sarebbe nemmeno un programma scarno e breve, visto quanto ci sarebbe da dire. Mi permetto quindi di stilare un programma di massima, che sottoporrei al Ministero dell’Istruzione, perché sia adottato quanto prima a partire dalla scuola dell’obbligo. Una specie di educazione civica del web per dare a tutti gli strumenti per capire la società virtuale che ci circonda.
Internet, come nasce e perché (no, i selfie non erano una priorità)
Come è nato il World Wide Web, lo spirito che ne ha spinto la diffusione, la struttura base di un ipertesto.
Attendibilità e autorevolezza delle fonti sul web (ilfattiquotidaino.it non sempre dice la verità)
Riconoscere le notizie false da quelle vere non è poi così difficile: basta insegnare come verificare l’attendibilità di una fonte e imparare a leggere tutti i segnali che possono contraddistinguere una fake new – titoli sensazionalistici, testi senza riferimenti, presenza preponderante di pubblicità. Uso di WikiPedia, come fruitore e come collaboratore. Spiegazione dei guadagni da inserzioni, click e visualizzazioni di una pagina web.
File sharing e diritto d’autore (lo streaming fa male, soprattutto per lo spam)
Storia del file sharing, da Napster e WinMX allo streaming video, passando per Emule e Torrent: cosa è lecito scaricare e condividere, e cosa no.
Social network, guida all’uso
Storia dei social network, da MySpace a Facebook e Instagram; dal nickname al nome e cognome pubblico;
SEMINARIO: Fenomenologia del flame, ovvero – perché la tua opinione non è poi così importante come credi
Privacy e persistenza delle informazioni sul web
Quello che posti oggi sarà ancora in rete domani: ragionamento e critica alla pubblicazione compulsiva; creazione del proprio avatar digitale e impatto di quest’ultimo sulla vita nel mondo reale (relazioni personali, lavoro, reputazione pubblica);
SEMINARIO: è veramente necessario postare pubblicamente la foto in cui sei ubriaco perso/mezza nuda in posa ridicola/provocante ?
Truffe e phishing, riconoscerle e difendersi
Insegnamento delle principali truffe e raggiri presenti online, insegnamento dei segnali per riconoscerli e non cascarci.
ESEMPI: richieste di carta di credito con email taroccate, virus ransomware, adescamento online e ricatto seguente
Commercio elettronico, guida all’uso
Utilizzo consapevole del commercio elettronico; diritti dell’acquirente e doveri del venditore; metodi di pagamento sicuri; lettura delle condizioni di utilizzo dei servizi online; riconoscere i venditori non affidabili sul web;
SEMINARIO: se è così vantaggioso da non sembrare vero, molto probabilmente non è vero.
Reati in rete: stalking, revenge porn, diffamazione, furto di identità
Panoramica dei reati commessi in rete, evidenziando i comportamenti negativi e le conseguenze, a livello umano, amministrativo e penale. Cosa rischia chi commette stalking o diffama sul web, chi condivide foto private di altre persone, chi si finge qualcun altro; evidenziare come la facilità di commettere un reato online non ne sminuisce la gravità.
ESEMPI E CASI REALI
Lavorare con il web: commerciante, blogger, vlogger, social media manager, web developer, ux designer…
Una panoramica dei mestieri più importanti che si possono intraprendere sul web, a partire dalla giovane età; quali sono gli studi e le basi che è necessario avere per un impiego sul world wide web.
SEMINARIO: il mito dell’app milionaria
Sono convinto che un insegnamento del genere – magari alle medie quando si cominciano a usare i social e si danno i primi smartphone – potrebbe aiutare molto a formare una generazione più consapevole, attenta e critica nell’uso di quel mezzo bellissimo e utilissimo che è INTERNET.